giovedì 2 aprile 2009

Relazione personale e ...per pochi eletti

RELAZIONE PERSONALE E … PER POCHI ELETTI

MISSIONE: RAVA BIANCA

COMPONENTI: Alessandro ( il Possenti )
Macello
Netta
Paola
Paolo ( il zio )
Rosalba

RELAZIONANTE: Gigia


La giornata comincia con la solita levataccia all’alba e con la lieta?! sorpresa dell’arrivo del Possenti durante la notte ( a differenza di Cecilia non aveva proprio potuto non ascoltare il richiamo della Rava ! ).
Vedendo che il Possenti non si sveglia, e soprattutto offesa perché ha evitato di farsi coccolare da me quando è arrivato , decido che forse con una bella slurpata in faccia allieterò il suo risveglio e sicuramente lo accellererò .
Dopo una abbondantissima colazione si parte , logicamente in ritardo sui tempi previsti !
L’avvicinamento a detta del zio Paolo è di 40 minuti , secondo quello che hanno potuto appurare gli altri è di un’ora abbondante .
Arriviamo all’imbocco della grotta , un enorme pozzo profondo 70 metri , e tutti cominciano a pensare che non è bello perdersi da quelle parti con la nebbia .
A quel punto comincia la vera e propria missione ( ACQUA FREDDA , ACQUA CHIARA ) , e… anche i problemi .
Mentre il zio riarma il 70 Macello comincia una furiosa lite con il delta che non attaccato all’imbrago si chiude , attaccato all’imbrago no .
Netta litiga con la tikka finta perché non si vuole accendere , e poi litiga con il croll che a suo dire è rimasto in macchina e invece si è solamente nascosto tra le foglie perché non se la sente di affrontare la risalita della Rava .
Finalmente si entra in grotta e tutti si rendono conto che è veramente splendida , più di come la descriveva il zio .
Paolo nel frattempo si rende conto che i suoi calcoli di essere in un’ora e mezza tutti al vecchio fondo erano troppo rosei, in quanto in quel lasso di tempo sono tutti… sotto al 70 .
A quel punto il zio decide che il gruppo proseguirà compatto fino al vecchio fondo , poi lui e Netta scenderanno fin sotto il 60 mentre gli altri cominceranno a risalire .
Ma in questi suoi calcoli il zio non tiene conto della sfrenata attrazione di Netta per l’acqua !
Infatti la suddetta attaccata alla corda sotto un pozzetto e sopra ad una bellissima e limpidissima pozza d’acqua segue a metà il consiglio del zio e prende lo slancio per superarla , ma lo slancio preso con un piede solo non funziona , a meno che uno non voglia farsi un bel bagno , cosa che a Netta riesce benissimo !!
Comunque il piano ”A” continua a stare in piedi sino al momento in cui ai due si unisce il Possenti , a quel punto infatti Netta decide che non è quella la grotta in cui testare la sua resistenza al freddo e comunica che comincia la risalita , lasciando il zio e il Possenti che scendono oltre la strettoia e gli altri che mangiano sopra al vecchio fondo , ma soprattutto smadonnando in turco contro la sua idiozia e rosicando come un castoro per non essere con il zio . ( la prossima uscita alla Rava la farà sicuramente con la muta . )
Durante la risalita del 70 Netta ha varie visioni mistiche dovute in parte alla bellezza del luogo , ma soprattutto al freddo e alla fame ( le barrette energetiche non sono propriamente ciò che il suo stomaco considera cibo ! ) .
Ognuno di loro uscendo dalla grotta , tra un rantolo e l’altro , ripete : “ oh ma che bel pozzo , oh che grotta bianca , oh che bellezza !” (io li guardo perplessa e e mi dico : “questi so proprio scemi , non ce la fanno manco a parlà e dicono oh che bello”. )
L’ultimo a uscire è il Possenti che disarma ( il difficile per gli altri è stato dargli la libera dato che lui dormiva sotto al pozzo e pensava di sognare) , mentre Netta e Paola si avviano alle macchine cercando di convincermi a seguirle , ma io sto col zio perché c’è il rischio che quelle due si perdano .
Durante la discesa Netta e Paola Caschi Male incontrano tre mucche che le guardano non proprio bene e che possiedono lunghe corna , ma arrivano alla macchina indenni . ( Netta ha comunque rischiato l’infarto in quanto non tutti sanno che , dopo essere stata infastidita da una mandria di mucche durante la raccolta degli orapi , ha un po’ paura di quei ruminanti che considerava così placidi .)
Il gruppo arriva finalmente in pizzeria , vera meta finale ( in quanto è risaputo che tutti gli speleologi vanno in grotta solo per avere poi la scusa di andare a cena ! ) , e lasciandomi in macchina , cosa che io non trovo giusta perché in fondo io li aspetto sempre fuori dalle grotte e se volessero offrirei loro anche un po’ delle mie crocchette .
Però quella non è certamente una giornata fortunata per Netta , infatti in cucina il pizzettaro si dimentica due pizze , quella dell’allegra bagnante e di Paola Caschi Male che l’aveva seguita nella scelta .
La cena si conclude con un’eclatante rivelazione , qui riportata testualmente , Paolo rivolto al Possenti , dice :” Era tanto che io e te non andavamo in grotta insieme , ne avevo proprio voglia .”.
A quel punto Netta si rende conto che non è stato un caso che solo a lei Paolo ( forse sobillato anche da Cecilia che non era del gruppo in quanto faceva il cerotto a casa ) abbia consigliato di superare il pozzangherone con lo slancio , ma era un piano PREMEDITATO per farla finire in acqua e continuare l’escursione da solo col Possenti impedendole di vedere il mitico pozzo da 60 !!!
Risollevata da questa scoperta , e potendo dare la colpa al zio anziché alla sua imbranataggine , Netta conclude di poter evitare di appendere il croll al chiodo , almeno fino alla prossima puttanata .
Dopo una lunga disquisizione sulla composizione delle macchine per il rientro , ci sono i consueti baci e abbracci , poi tutti a ninna…soprattutto io e il zio che ci addormentiamo fuori la pizzeria e ci si sveglia a Carbognano .

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