giovedì 2 aprile 2009

Missione 'Il bollito perduto'

MISSIONE “ IL BOLLINO PERDUTO”


PARTECIPANTI : Silviona
Luisona
Macello
Cecenia
Nesia

DESTINAZIONE : monte di Cambio sui monti Reatini

RELAZIONE :

L’appuntamento è alle ore otto a Capòrio ( o Caporio, non abbiamo ancora deciso, ma tanto sono nello stesso posto ! ), e logicamente arriviamo tutti in ritardo!
La prima cosa che noto è la mancanza di papàMicciurin e del Ceccarelli, che hanno preferito recarsi su un’altra montagna ( tutta loro ), perché speravano che noi, orfani, ci perdessimo in mezzo a qualche bel fitto bosco!
Ma non avevano preso in considerazione la carta della Silviona e la bussola della Luisona!
Dopo una rapida consultazione con la cassiera del bar riguardo la strada da seguire per raggiungere il paese di Albaneto, ci mettiamo in marcia verso la nosta mèta.
Raggiungiamo il paesello e cerchiamo il punto dove parcheggiare le auto e cominciare il mitico sentiero 4B.
Lasciamo le macchine, cominciamo a camminare e troviamo quasi subito il segnavia giallo e rosso del CAI. Dopo aver fatto un bel dislivello realizziamo che quello all’inizio è l’unico segnavia che abbiamo trovato. Che il Cai di Rieti risparmi troppo sulla vernice?!
A questo punto ricorriamo alla carta e alla bussola!
“ Allora, noi dobbiamo andare verso Nord.”, “ Ma no, dobbiamo andare a Sud-Est, e il monte Cambio è a Ovest.”, “ Ma no, il Cambio è alla nostra destra…e dovrebbe essere sulla sinistra!”, “ Ma no, il Cambio è a sinistra perché abbiamo fatto una curva!”, “ Ma no, torno a ripetere che il sentiero è giusto, è il Cambio che si è spostato e senza avvertirci, per giunta! “, “ No no, il Cambio è sempre al suo posto, siamo noi che siamo partiti dal paese sbagliato!”, “ Va bè, mo che se fa?”, “ A regà, la carta canta, il sentiero adesso gira verso Sud-Est!”, ma dato che la carta canta e la bussola suona il sentiero gira verso Nord-Ovest… .
Arriva un cacciatore che è poco pratico di queste montagne, ma è sicuro di una cosa: noi non siamo sul sentiero 4B, ma su una strada forestale, non segnata in carta!
E MO ?!?
“E mo scendiamo fino al segnavia ( praticamente alle macchine!) e riprendiamo il sentiero.” E via tutti giù!
“ E mo saliamo con la bussola fino alla cresta e da lì vediamo il da farsi.”. E via tutti su!
“ Secondo me è meglio scendere e ritrovare il sentiero, sennò ce perdemo.”. E via tutti giù!
“ Secondo me si vede meglio dalla cresta.”. E via tutti su!
E già abbiamo fatto 500 mt. di dislivello in 300 mt lineari, un bel record, penso!
“ Io continuo a sostenere che dobbiamo raggiungere la cresta!” E giù!
“ E io continuo a sostenere che dobbiamo cercare il segnavia!” E su!
No, no, non mi sono sbagliata, è che ormai si sono scaldati gli animi e chi vuole raggiungere la cresta scende, e chi vuole raggiungere il segnavia sale!
Luisona prende in mano la situazione “ Su, su stiamo calmi!”.
I suoi “su , su” sono mal interpretati e presi come incitamento a salire…si riparte verso la cresta!
Le ultime centinaia di metri di non sentiero sono massacranti, si sale quasi verticalmente!
“ Gli alberi si diradano, la cresta, siamo in cresta!” Seee, magari! Gli alberi si diradano, ma non siamo affatto in cresta, manca ancora un po’ di salita!
Qualcuno viene colto da crisi di sconforto e vuole un elicottero, uno qualsiasi, oppure pernottare lì, ma non sarà questa salita a fermarci, quindi via, si riparte e si arriva alla mitica cresta, che esiste veramente, non è una leggenda! E la Silviona, la prima a raggiungerla, trova anche i segnavia! Ora sorge spontanea una domanda: perché il CAI di Rieti segna il sentiero di cresta se non segna il modo per arrivarci? Non potrebbero usare la vernice dal basso piuttosto che portarsi tutto il peso fino in cresta? Ma, va a capì, ‘sti Reatini so proprio strani.
Il manipolo di eroi raggiunge anche l’inizio ( o la fine, secondo da che parte lo si guarda! ) di quello che doveva essere il loro sentiero di salita, che ora diventa quello di discesa. Ma non prima di compiere l’ascesa del monte di Cambio, la vetta più alta dei monti Reatini. E la più sperduta potremmo aggiungere!
I nostri orfani di papàMicciurin, ormai consapevoli della loro abilità con bussola e carta, cominciano a scendere facendo bene attenzione ai segni giallo-rossi, che ora abbondano lungo il sentiero! Abbondare è una parola grossa, ma da niente a un segno ogni 300 mt. è abbondare!
Si sa che i Reatini hanno un brutto rapporto con la vernice, quindi ad un certo punto i segni riscompaiono e…seguiamo quelli forestali, che poi scompaiono anche loro! Rimane una sola cosa da seguire: il naso! Il naso, la bussola e la carta ci portano verso la strada su cui sono le nostre macchine passando all’interno di un campo scout. Gli scout ci guardano un po’ “basiti”, in fondo veniamo da 10 lunghe ore di camminata fuori sentiero, di ricerca di pallini giallo-rossi e di dubbi su quale sia la strada giusta!
Si arriva alle macchine e si ha la certezza dell’errore della mattina, pur se segnato non avremmo mai trovato il sentiero 4B perché avevamo parcheggiato troppo avanti!
Decidiamo di andare a Leonessa per una sana e meritata cena in trattoria. Lì giunti capiamo anche che le nostre ricerche giornaliere non sono ancora terminate: tutte, ma dico tutte, le trattorie di Leonessa sono chiuse causa festa paesana, e ci dobbiamo accontentare di una pizzeria.

N.B. Durante la discesa abbiamo anche visto quello che poteva essere l’ingresso di una grotta, ma che abbiamo deciso essere solo una tana, in quanto non sapremmo più come ritrovarlo!
N.B.1. Durante le varie disquisizioni su dove andare e non andare, Cecenia è stata colta da un lampo di genio ed ha partorito una delle più geniali idee degli ultimi 10 anni, con cui tutti i partecipanti all’uscita si sono trovati concordi, e che non appena sarà definita sbalordirà anche il resto del mondo speleologico!

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