sabato 9 agosto 2008

Protezione delle aree carsiche

Protezione delle aree carsiche

Tutti gli ambienti naturali, soprattutto dei paesi industrialmente avanzati, sono costantemente sottoposti a rischio di forte degrado. In effetti l'uomo si comporta spesso senza tenere in conto di ciò che la sua azione produce sulla natura: molte volte l'inquinamento non è dovuto a comportamenti direttamente scorretti, ma ad ignoranza e sottovalutazione di queste azioni. Informare e conoscerle è un primo piccolo passo per proteggere un mondo altrimenti indifeso. Le aree carsiche non sono esenti da questo pericolo, anzi, essendo facilmente più vulnerabili, rischiano di essere fortemente rovinate da un'azione scriteriata con effetti spesso irreversibili.

Se consideriamo che più della metà della popolazione vivente nell'appennino centro-meridionale utilizza acqua potabile proveniente dagli acquiferi carsici - cosa che nel prossimo futuro sarà sempre più rilevante - ci si rende immediatamente conto di quanta attenzione dobbiamo porre a questi ambienti. Gli acquiferi carsici sono l'insieme degli strati rocciosi che contengono acqua (e dove si formano anche le grotte): essi vengono alimentati dai diversi inghiottitoi di superficie da dove l'acqua penetra e raggiunge in profondità quella che con termine geologico si chiama zona satura; il percorso di questa acqua terminerà con la sua fuoriuscita all'esterno dando origine alle sorgenti. Ecco spiegato il motivo per cui è importante porre attenzione a quello che succede in superficie, perchè ciò che noi lasciamo o introduciamo nel terreno alla fine del ciclo rischiamo di doverlo bere.

Il degrado è figlio di molteplici cause, il cui effetto, se combinate tra esse, produce danni esponenzialmente più rilevanti e difficilmente valutabili nel tempo. Nelle zone superficiali esterne si deve porre attenzione a diversi ed innumerevoli fattori che schematicamente possono essere così sintetizzati

inquinamento chimico-fisico delle acque superficiali, dovuto alla contaminazione dei corsi d'acqua con prodotti sia organici che inorganici (soprattutto con l'abbandono ed il seppellimento di rifiuti domestici vari, molto spesso direttamente agli imbocchi delle cavità);


inquinamento dovuto ad attività agricola e zootecnica, cioè pesticidi e concimi a forte concentrazione, allevamenti di bestiame compresa la dispersione dei liquami in falda;


inquinamento da origine industriale che produce scarichi di acque fortemente avvelenanti;


attività direttamente distruttive, come quelle di estrazione mineraria in cava.
Tutti questi fattori (e altri ancora) possono essere parzialmente attenuati, se proprio non arrestati, da una buona copertura vegetale con strati umici spessi, da una lenta circolazione all'interno degli acquiferi, da un'ampia ramificazione del sistema dei condotti, dal tempo di giacenza a loro interno e naturalmente dalla quantità di inquinante. In ultima analisi sarebbe sempre bene ed opportuno studiare preventivamente il grado di vulnerabilità degli acquiferi e di pianificare tutte le varie attività umane in superficie alla scopo di preservare il più possibile la preziosa acqua in essi contenuta.

Il prodotto ultimo dell'inquinamento dovuto all'uomo è la variazione dei parametri chimico-fisici tali da alterare le condizioni di vita per tutti gli esseri viventi. Ciò provoca spesso interruzioni della catena alimentare con conseguenze mortali per numerosi organismi abitanti le grotte, che sono molti più di quanto si possa pensare.

Gli speleologi sono stati tra i primi a capire che ciò che rischia di rovinarsi irrimediabilmente è proprio il mondo che essi considerano più caro. Ciò ha fatto si che da loro stessi siano partite campagne di recupero e proposte di studio per meglio comprendere i diversi aspetti e come risolvere quello che a prima vista sembra essere un problema di difficile soluzione. Alcune proposte di gestione del territorio, in accordo con Enti Locali e varie Associazioni ambientaliste, nonchè precise regole per regolamentare la fruizione turistica - purtroppo spesso completamente disattese - sono già pronte.

Per concludere consideriamo di vitale importanza portare a conoscenza del grande pubblico, ad ogni livello e con ogni mezzo, la peculiarità dell'ambiente carsico in generale, fragile e prezioso, al fine di preservarlo da una irreversibile rovina. Ognuno di noi può senz'altro contribuire con una maggiore presa di coscienza e con un'azione più direttamente responsabile. Ci auguriamo, nell'interesse di tutti e per un mondo magico e meraviglioso, spesso misterioso ma assai più vicino di quanto si creda, di non essere lasciati da soli in questa difficile battaglia.


Testo di: P.Orsini -

2 commenti:

Andrea ha detto...

Ciao, ho aggiunto il vostro blog alla speleodirectory e ai siti partner della Scintilena, oltre che al motore di ricerca Google Speleologia. Grazie per aver inserito le news scorrevoli! Saluti da Andrea Scatolini (salutatemi Cerquetti!)

Speleo Club Roma ha detto...

Grazie Andrea;-)
Luca